Cos’è l’iperacusia
L’iperacusia è una condizione medica che provoca ipersensibilità a suoni considerati dalla maggior parte delle persone normali. Esistono forme di varia gravità ed altre più lievi. I pazienti reagiscono in modo diverso ai suoni. Alcuni coprono le orecchi, altri avvisano una sensazione crescente di ansia, altri ancora addirittura reagiscono con attacchi di panico. Al momento non sono chiare le cause e non esiste alcuna terapia specifica contro l’iperacusia ma è possibile attuare alcuni rimedi per alleviare il fastidio e vivere meglio. I medici solitamente scelgono di utilizzare terapie del suono come quelle che si impiegano per trattare gli acufeni. Altri professionisti, invece, ricorrono alla terapia cognitivo-comportamentale per lavorare sulle potenziali cause che provocano il problema. L’iperacusia è una condizione che può verificarsi a qualsiasi età.
Quali sono le cause dell’iperacusia
Ad oggi, i medici, non sono ancora riusciti a definire quali siano le cause precise e specifiche che provocano iperacusia. Al momento esistono soltanto alcune teorie che si basano sull’osservazione sperimentale.
Una teoria associa il disturbo da iperacusia alla perdita dell’udito. Il cervello di chi non sente bene sembrerebbe amplificare i segnali in arrivo nell’orecchio per compensare il deficit uditivo. Ma non è una teoria effettivamente accreditata, dato che non tutti coloro che hanno problemi di udito sviluppano poi iperacusia.
Un’altra teoria, invece, sostiene che l’iperacusia sia sintomo di altre condizioni mediche come l’emicrania, la malattia di Lyme, la paralisi di Bell o il morbo di Addison. Anche alcune malattie autoimmuni, caratterizzate da una risposta troppo forte del sistema immunitario verso l’organismo, potrebbe causare lo sviluppo di iperacusia.
Una terza teoria vedrebbe l’insorgere dell’iperacusia in seguito a una sorta di avversione verso certi suoni o rumori, associati ad eventi traumatici o negativi. Per questa ragione molti specialisti ricorrono alla terapia cognitivo-comportamentale per il trattamento del problema.
Un’ultima teoria afferma, invece, che l’iperacusia potrebbe manifestarsi in seguito ad eventi traumatici come colpi alla testa, interventi chirurgici all’apparato uditivo, infezioni dell’orecchio, prolungate esposizioni a rumori molesti.
La condizione di iperacusia non prevede determinati sintomi, tuttavia i medici hanno definito “sintomi” tutta quella serie di reazioni del paziente ai suoni da lui ritenuti come fastidiosi. Tra i sintomi-reazioni più diffusi vi sono pianto, ansia, panico, cattivo umore, necessità di chiudere le orecchie, bisogno di cambiare ambiente. Nei casi più gravi l’ipersensibilità può provocare un vero e proprio dolore nell’area uditiva. I pazienti che soffrono di iperacusia grave parlano di tali dolori come una sorta di “chiodo che va a ficcarsi nella testa”.
Rimedi per trattare l’iperacusia
Non esiste una terapia specifica per trattare l’iperacusia ma possono essere attuate una serie di strategie per rendere meno invasivo il problema. Le prove sperimentali dei medici hanno mostrato che la terapia del suono riduce molto l’avversione e l’ipersensibilità provocate dall’iperacusia. In alcuni casi, invece, i pazienti hanno tratto grande beneficio dalla terapia cognitivo-comportamentale.
La terapia del suono viene normalmente utilizzata per problematiche come l’acufene. lo scopo è quello di desensibilizzare la percezione acustica dei soggetti. Sostanzialmente vengono somministrate al paziente dosi crescenti della “sostanza incriminata” (in questo caso il rumore) verso cui il paziente mostra particolare reticenza e sensibilità. La desensibilizzazione viene usata per trattare allergie ed intolleranze, da qui il termine “sostanza”. Ovviamente nel caso di problemi all’apparato uditivo si tratta di suoni o rumori particolari ai quali il soggetto ha più o meno ipersensibilità.
Con la terapia del suono si lavora applicando un erogatore di suoni direttamente nell’orecchio del soggetto da trattare. Lo strumento emette suoni e rumori che possono avere un’intensità regolabile, così da personalizzare il trattamento per la desensibilizzazione.
L’esposizione ai rumori responsabili dell’ipersensibilità deve avvenire quotidianamente. Nella fase iniziale sono previste circa 6-8 ore di trattamento giornaliero, che possono essere ridotte man mano che la terapia si mostra efficace. All’inizio, i suoni hanno un’intensità molto bassa, che non provoca alcun fastidio. Per l’iperacusia possono essere necessari 12-18 mesi di terapia del suono prima di raggiungere risultati soddisfacenti.
Terapia cognitivo-comportamentale ed altri rimedi utili contro l’iperacusia
La terapia cognitivo-comportamentale permette al paziente di scoprire la malattia di cui soffre sotto i punti di vista che la caratterizzano. In questo modo l’obiettivo è cercare di spingere il soggetto ad affrontarla e dominarla. La terapia cognitivo-comportamentale è utilizzata per le malattie mentali, l’ansia, gli attacchi di panico, e così via. Nonostante questo, alcuni medici hanno riscontrato effetti positivi nel trattamento dell’iperacusia utilizzando questa terapia.
Le tecniche di rilassamento e del controllo dello stress sono un altro rimedio abbastanza utile per contrastare l’iperacusia. Gli esperti, infatti, hanno notato che lo stress e la frenesia aumentano il rischio di soffrire di iperacusia anche temporanea e che peggiorano le condizioni di coloro che già e soffrono.
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