Tra tutti i temi trattati inerenti al Coronavirus, il tema dell’importanza della ventilazione degli ambienti chiusi come prevenzione è stato toccato ben poco. Ciò dipende dal fatto che la trasmissione principale del virus avviene perlopiù attraverso due modalità. Principalmente il virus viene diffuso attraverso il contatto stretto con una persona malata o una persona portatrice del virus ma sana. Quindi il virus si va a trasmettere attraverso le goccioline di saliva che si manifestano per un colpo di tosse o uno starnuto. Il virus poi viene trasmesso anche con il contatto diretto di due persone, una già infetta e l’altra che si infetta a sua volta andando a portare le mani a contatto con naso, bocca e occhi.
Cosa si sa sul nuovo virus
Riguardo al rischio del contagio in ambienti chiusi non si sa molto. Tuttavia si sa che uno starnuto libera nell’aria fino a 2 milioni di goccioline, un colpo di tosse all’incirca 1 milione e il solo parlare a voce alta quasi 3.000. Le particelle virali permangono nell’ambiente come aerosol secondario. Ad esempio si può far riferimento alla tubercolosi. Tale malattia conserva la capacità infettante nell’aria, vi è la possibilità di inalare le particelle che conseguentemente raggiungono le parti più periferiche dei polmoni.
È quindi importante prevenire la diffusione del virus che talvolta può avvenire via aerea. Secondo diversi studi all’interno delle abitazioni le epidemie influenzali si trasmettono proprio a causa dell’aria. Per tale motivo si può spiegare il perché dell’effetto a lungo termine del virus influenzale di tipo A. Da ciò, e dall’impossibilità di dare indicazioni precise inerenti alla sopravvivenza del virus all’esterno sono state date indicazioni dall’Istituto Superiore di Sanità. Le autorità hanno dato consigli proprio per garantire un buon ricambio di aria in tutti gli ambienti. Una cosa alquanto semplice, basta aprire le finestre.
Scegliere di ventilare la casa
Per definire la durata della ventilazione è necessario tenere in considerazione la grandezza dell’ambiente e il numero di persone presenti al suo interno. Dalle principali linee guida internazionali attivano indicazioni. Viene indicato che è necessario ricambiare l’aria 3/6 volte all’ora. Se nella stanza è presente una persona infetta è necessario arrivare ad effettuare fino a 12 ricambi di aria l’ora. Inoltre per garantire ulteriore sicurezza negli ambienti domestici è opportuno pulire con regolarità le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori.
Per quanto riguarda gli uffici e i supermercati bisogna mantenere accesi e in buono stato di funzionamento gli impianti di ventilazione meccanica controllata, controllare i parametri microclimatici e eliminare il ricircolo dell’aria. Importante anche lasciare le porte aperte per favorire maggiormente il ricircolo dell’aria.
La sanificazione delle strade, serve davvero?
Inoltre è bene specificare che la sanificazione di strade, piazze e prati serve a ben poco. Non vi sono prove che attraverso queste sanificazioni il contagio vada a ridursi. Spruzzando disinfettanti sulle superfici esterne si va solo ad aumentare l’ inquinamento ambientale. Dunque è importante effettuare la sanificazione, ma solo in ambienti interni.